Insediamenti rurali di età romana, tardoromana e bizantina nella “chora” di Cirene

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All’interno della Missione Archeologica Italiana a Cirene, riattivata nel 1957 e diretta per quasi un cinquantennio prima da Sandro Stucchi e poi da Lidiano Bacchielli, il Gruppo Maceratese diretto dallo scrivente ha operato scavi, restauri e ricognizioni archeologiche nell’intera “chora” cirenea, occupandosi degli insediamenti rurali di età tardoromana e bizantina, sia perché questa ricerca era carente di studi sia perché il progressivo sviluppo agricolo delle aree rurali metteva a rischio la conservazione di moltissime strutture isolate, quali fattorie agricole, castelli, complessi termali, basiliche cristiane ed intere aree di necropoli. 

L’impegno maggiore è stato dedicato allo scavo e studio del grande complesso tardo romano e bizantino di Siret el Giamel (figura 1), alla periferia di el Beda, costituito da una fattoria agricola con impianti produttivi e da un adiacente cenobio cristiano con piccola basilica interna. Al cantiere di restauro ricostruttivo del cenobio hanno collaborato maestranze italiane e libiche sotto la direzione tecnica dello scrivente e del dott. Walter Gambini (figura 2). Lo studio di questo complesso misto, laico e religioso, ha gettato nuova luce su analoghi complessi rurali disseminati per il territorio di Cirene, alla cui identificazione, documentazione grafica e fotografica il Gruppo ha dedicato un ventennale lavoro di sopralluoghi congiunti con il Dipartimento alle Antichità della Cirenaica. Ricognizioni archeologiche più recenti sono state effettuate su una vasta area del gradone intermedio, tra le località di Lamluda e Ras el Hilal. Qui sono state rilevate le rovine di un grande villaggio tardo antico, Siret el Bab (figura 3), dotato di mura fortificate, al cui interno si riconoscono una basilica cristiana e numerosi frantoi. Nei dintorni si estende la vasta necropoli di Suani el Abiad, con tombe a tempietto (figura 4), a dado, a tumulo, ipogee, a sarcofago. Poco più a Est sono stati rilevati i resti della fattoria agricola di Siret esc-Zigantes, con i suoi impianti produttivi e vasti alloggi per animali (figura 5).

Contemporaneamente si è proceduto ad una revisione storica della figura e dell’opera del grande archeologo italiano Luigi Pernier che dal 1925 al1936 ha condotto i primi grandi scavi e restauri all’interno del Santuario di Apollo a Cirene. Altre ricerche d’archivio hanno chiarito le circostanze del rinvenimento e le vicende antiquarie della celebre Venere di Cirene, recentemente restituita al popolo libico (figura 6).

Parallelamente sono stati elaborati e presentati al Dipartimento delle Antichità di Cirene, due progetti: uno per la valorizzazione turistica del complesso suburbano di Siret el Giamel e l’altro per la difesa delle rovine di Apollonia dall’azione distruttrice del mare.

Enzo Catani