La carta archeologica della Provincia di Macerata: ricerca e gestione del territorio

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Uno dei principali Progetti dell’Università di Macerata realizzato in collaborazione con la Provincia di Macerata, l’Associazione Sistema Museale della Provincia di Macerata, la Regione Marche e la Soprintendenza archeologica per le Marche riguarda la realizzazione della Carta archeologica del territorio della provincia di Macerata. Obiettivo strumentale del progetto, in prima istanza, è stato quello di realizzare un censimento di natura archivista e bibliografica, georeferenziato, dei siti archeologici noti sul territorio.

 

Il lavoro ha previsto l’utilizzo di un prototipo di scheda alfanumerica, approvato dall’Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione (ICCD) del Ministero dei Beni culturali. Ogni sito è stato quindi schedato e, successivamente ad una ricognizione sul posto (figura 1), fotografato, cartografato e georiferito in un apposito Sistema Informativo Territoriale (GIS) già oggi utilizzato dalla Soprintendenza per la sua normale attività amministrativa di tutela del territorio. Il lavoro sui siti è stato quindi integrato con la schedatura e la georeferenziazione della viabilità romana nel territorio e, anche ai fini dello sviluppo della ricerca scientifica, nei siti urbani di età romana a non continuità insediativa, è stata realizzata, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Macerata, la digitalizzazione dei catasti gregoriani (figura 2) e lo la loro georeferenziazione nell’ambito del GIS.

La realizzazione del progetto ha consentito di elaborare più di 2000 schede di siti archeologici (figura 3) che sono stati ricollocati sul territorio. All’avvio della seconda fase si dispone dunque di un patrimonio di conoscenze estremamente utile sia per il prosieguo delle ricerche di carattere scientifico e per la divulgazione.

Nel primo caso infatti, grazie anche alla georeferenziazione dei vincolo posti dalla L 1089 del 1939, i dati, dopo che saranno stati messi a disposizione degli Uffici competenti di Regione, Provincia e Comuni, saranno fondamentali per valutare, integrati grazie alla georeferenziazione (figura 4), con più consapevolezza il valore delle risorse archeologiche nell’ambito delle politiche di sviluppo territoriale. La fase attuale, in fase di elaborazione in collaborazione con la Soprintendenza archeologica per le Marche, ed inserita nell’ambito del Progetto DCE PlayMarche, punta quindi a giungere alle redazione di linee guida per l’utilizzo dei dati ed alla redazione di una carta delle potenzialità archeologiche ai fini della pianificazione. Per quanto riguarda l’aspetto più strettamente scientifico la seconda fase, in corso, prevede la realizzazione di ricognizioni mirate e lo studio delle immagini aeree, acquisite anche grazie alla preziosa collaborazione con il Nucleo Tutela Patrimonio culturale dei Carabinieri (figura 5).

Fino ad ora, in particolare nella media e bassa valle del fiume Chienti sono stati quindi scoperti, documentati e cartografati numerosi siti fino ad oggi non noti che hanno arricchito il quadro, già ricco del nostro patrimonio archeologico noto su base archivistica e bibliografica, e aumentato le nostre responsabilità in relazione alla sua tutela gestione e valorizzazione (figura 6).

Roberto Perna