La scuola archeologica di Atene

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Nel 1977 il Prof. Antonino Di Vita fu chiamato alla Direzione della Scuola Archeologica Italiana di Atene (S.A.I.A.; figura 1) della quale era già stato allievo negli anni ‘50, aprendo così per l’ateneo maceratese una nuova frontiera di ricerca.

Da oltre un secolo infatti, prima come spedizione scientifica di singoli studiosi, poi come missione stabile ed, infine, nella qualità di sede ateniese per ricerche e scavi archeologici in Grecia e nelle aree di civiltà ellenica e per la formazione e la specializzazione di giovani studiosi, la S.A.I.A è tuttora un fondamentale punto di riferimento di tutti gli archeologi e gli storici dell'antichità che svolgono attività di ricerca in Grecia, collocando l’archeologia italiana insieme a quelle dei principali paesi europei e mondiali.

Gli obiettivi principali della S.A.I.A. sono sia quello di favorire l'alta formazione dei funzionari delle Soprintendenze archeologiche italiane, avendone formato di fatto parte significativa dei quadri dirigenti per tutto il secolo scorso, sia quello di centro di coordinamento delle Missioni italiane in Grecia -e per un certo tempo anche in Oriente-, ma la Scuola ha costituito sin dall'inizio la sintesi tra due funzioni basilari: formazione e ricerca.

È nell’ambito delle ricerche, in particolare condotte a Gortina di Creta, che dal 1978 studiosi maceratesi, alcuni dei quali dopo aver completato la loro formazione grazie alla frequenza pluriennale della Scuola ad Atene, sono stati coinvolti nelle ricerche della città romana, in particolare negli scavi del Pretorio, delle case Bizantine, della strada Ovest e della Strada Nord, nello studio della topografia e dei monumenti dell’Acropoli di età arcaica (figura 2), nello scavo dell’altare del Theos Hypsistos, ed infine nello studio del teatro romano.

Roberto Perna